Buon mercoledì rinchiuso
Il silenzio notturno nelle vie cittadine, i bar aperti ma vuoti, i negozi pure, indicano che c’è in atto un lockdown di fatto ma non decretato.
Anche sui posti di lavoro, soprattutto nelle scuole, il fenomeno è tangibile: tante assenze sia per contagi, sia per precauzione, sia per quarantene imposte alle classi per uno o due casi di contagio.
Bambini a casa da scuola, significa che qualcuno deve stare con loro e, chi ha la fortuna di potere fare lavoro da casa lo fa, chi non ha questa possibilità, o prende ferie, o si arrabatta coi nonni, se sani.
Ieri, in un bar del centro, nessun cliente dentro, l’ammissione della barista nel preparare il caffè del post pranzo: “faccio incassi come ai tempi del lockdown”.
Mettere mano alla fantasia, non solo da parte dei cittadini, ma di chi deve decidere, è una delle vie per iniziare il percorso verso l’uscita.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
Immagini di repertorio, tratte dalla rete, senza esplicite, bloccanti, indicazioni di copyright