
Buon lunedì coerente
Se, a conti fatti, costa più chiudere una attività che fallire, è evidente che anche i fallimenti crescano.
Chiudere una cooperativa che ha finito il suo ciclo economico vitale, costa un botto; tra Notaio, commercialista e revisori del bilancio.
Se per aprire è comprensibile che ci voglia l’avvallo e i suggerimenti di un Notaio che rediga lo statuto, non si capisce perché serva per dire che è finita.
Che senso ha dover poi pagare i revisori, nella fase di liquidazione, perché dopo il Notaio, non è finita lì, non è chiuso niente, bisogna passare alla fase di liquidazione che prevede, anche di pagare il revisore per gli zero movimenti effettuati.
Sarebbe meglio, ma poco etico, come si dice, “portare i libri in Tribunale”, tanto, attualmente, non è più un disonore fallire.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
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