Stefano Colletti, classe 1960, scopre quindicenne l’esistenza di CSN&Y, e da allora non sarà più lo stesso. Allargato negli anni lo spettro della musica ascoltata e amata, perde immancabilmente il lume della ragione quando incrocia l’armonica di Neil Young su “Heart of gold”. E si ricorda perché ha sempre avuto davanti alla bocca, in sospensione sulla chitarra, quel pezzetto di metallo e legno stridulo e adorato.