Ponte sul Po: aprire il cantiere non significa lavorare

Ponte sul Po: aprire il cantiere non significa lavorare

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Buon sabato lavorante

Il Tribunale delle Imprese, a cui la Toto, vincitrice di appalto per il ponte di San Benedetto si era rivolta, ha stabilito che il 14 settembre deve essere riaperto il cantiere bloccato per contenziosi tra Provincia (stazione appaltante) e le ditte vincitrici dell’appalto.

Dire chi ha vinto è arduo e poco importante, ai fini della ultimazione dei lavori, perché, per riaprire il cantiere basta mandare un uomo ad inizio e fine giornata a togliere i lucchetti, altro è far procedere i lavori.

Il contenzioso come sempre nasce per problemi di soldi messi sul piatto e la Provincia, non avendo liquidi, ha messo sul piatto l’immobile occupato dalla Caserma dei Carabinieri di via Chiassi a Mantova stimandola 3.800.000.

La Toto, deve aver detto si, almeno qualche volta, ma ora ci ha ripensato e dice che quell’immobile, la cui destinazione deve rimanere a caserma, vale molto meno e accusa la Provincia di inadempienza contrattuale.

Su questo, il Tribunale delle Imprese si pronuncerà solo tra qualche mese; nel frattempo, molto probabilmente, il cantiere aprirà i cancelli (c’è una penale di 5000 euro al giorno in caso di ritardi di apertura), ma non è detto che i lavori proseguiranno spediti, proprio per attendere la sentenza sulla congruenza o meno del valore della Caserma.

Ancora stallo e ancora disagi, la facile previsione.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

#fotoNONmie tratte dalla rete.

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