Storia del Principe BI

Storia del Principe BI

Condividi


C’era una volta un principe di nome Bi.

Perché si chiamasse così ve lo spiego subito: da quando aveva l’età di pronunciare qualche sillaba al principe uscivano dalla bocca solo parole che iniziavano con la lettera B. Il che potrebbe apparire di poco conto visto che il principe cresceva bello, simpatico e gentile, con un unico piccolo difetto fisico: un dente di latte, sul davanti, che non li era mai cresciuto. “Ma questo che vuol dire?-  sbraitava suo padre, il re Collerico –  assomiglierà al mio proproprononno Sdentato, che perse tutti i denti davanti azzannando in battaglia l’elmo del suo avversario, con la testa dentro … È un difettuccio ridicolo!”.

Ma certo caro – esalava la regina Soave, sua consorte, non è questo il problema! il problema è la lettera B, che rende un po’ difficile la conversazione!”. E, in effetti comunicare per il principe era un po’ difficile: “babbo bada bere buona brodaglia benché bollente!”, ammoniva BI dopo essersi messo a tavola, e il gran ciambellano, di nome Bortolo, traduceva: “Sua principesca reale comunica di fare attenzione perché la minestra è buona ma scotta!”

“Me ne sono già accorto – ululava Collerico con la bocca in fiamme – potevi anche spiegarmelo prima!” Sei tu caro che non hai pazienza di ascoltare” ribatteva flautata Soave.

Dimenticavo di dirvi che, ovviamente, tutti i servitori avevano nomi che iniziavano con la lettera B, come Bastiano, Bernardo, Bassotto (questo era il cane) Babbeo (un domestico un po’ tonto), Bradilulfo (questo era tedesco) ecc. ecc.

In qualche modo le cose procedevano, tra equivoci e traduzioni improbabili, ma senza particolari problemi finché…

Finché come sempre si profilò l’incognita di trovare al principe BI una fidanzata.

“Intanto scegliamo delle ragazze belle il cui nome inizi con B – propose amabilmente Soave – e poi vedremo!”. “Vedremo un corno! – gracchiò furiosamente Collerico che aveva mal di gola a forza di urlare- nostro figlio è bello intelligente ricco e così simile a me che ci sarà una gara per sposarlo”. “Uhm!” fece Bortolo, “Cai” abbaiò Bassotto e “Kaput!” fece Bradilulfo… poi nessun altro commentò e si cominciò a scegliere.

Per prima si presentò la contessina Barbara: fece un inchino e allungò con sussiego una mano.

“ brivido, bronchite” disse il principe ritirando la sua. “Ha le mani troppo fredde” tradusse Bortolo. La contessina, offesissima, si ritirò.

Poi arrivò la duchessina Beatrice, tutta agghindata e ben truccata. Il principe la guardò e disse: “bambola, bizzosa, balzana!”. “Non va bene – tradusse Bortolo – La vanità porta guai!”. E anche questa damigella sparì decisamente seccata.

E poi fu la volta di Berenice (brontolona), Brunetta (bisbetica), Brigida (bisunta), Biancarosa (barbuta), Benita (Brrrr) ecc. ecc.

Alla fine non rimasero più ragazze così come a Collerico finì la voce con cui aveva continuato a schiamazzare e strepitare durante tutta la sfilata.

A questo punto una delle più giovani damigelle della regina Soave, Bettina, appena arrivata al suo servizio, chiese timidamente: “Maestà, io sono nuova di qui, ma perché il principe parla in questo modo?”. la regina con quel suo modo affabile le spiegò il problema.

Ed ecco che Bettina, senza esitare si inchinò rapida davanti al principe, gli fece aprire la bocca e con il suo spillone per capelli gli punse il punto della gengiva dove stava il dente mancante. Subito, tra lo stupore generale, cominciarono a uscire e a volteggiare nell’aria tutte le lettere dell’alfabeto: A, C, D, E F, Z… Volavano fuori dal buchetto lasciato dal dente, dove erano state fino ad allora pressate e nascoste.

Solo la B era riuscita, chissà come, a sbucare fuori. E come finì?

L’astuta Bettina (che poi si scoprì essere figlia del dentista di corte) impalmò il principe BI che cambiò nome e divenne il principe Loquace, il più chiacchierone del regno.

E Collerico? Non smise di strepitare e strapazzare affettuosamente i suoi dodici nipotini, chiamati, in memoria dei vecchi tempi, Biagio, Bartolomeo, Baldovino, Battista, Brando, Basilio, Baldassarre ….

Un caro saluto a tutti e alla prossima da VittoriA



Condividi