The Doors “The Doors” (1967)

The Doors “The Doors” (1967)

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The Doors
“The Doors”, 1967 (Elektra)
rock psichedelico

di Antonio Del Mastro

Meno iconico di L.A. Woman e lontano dalle sonorità più hard di Morrison Hotel, l’album The Doors segna il debutto ufficiale della band di Los Angeles.
Nel periodo di nascita della psichedelia americana dove le droghe (LSD in primis) iniziavano a farsi largo tra i giovani, Jim Morrison e Ray Manzarek decisero di formare un gruppo approfittando del buon periodo di sperimentazione musicale.
Era l’estate del 1965 e dopo aver assunto il chitarrista Robby Krieger, amante del flamenco ed il batterista jazz John Densmore i quattro iniziarono a suonare nei locali più gettonati della Baia Californiana (tra cui il famoso Whiskey a Go-Go) riuscendo ad ottenere un contratto discografico un anno dopo.
Cosi’ nel Gennaio del 1967 viene pubblicato questo primo album dalle sonorità psichedeliche con richiami di Acid-Rock , in cui il carismatico Jim esorta ad aprire le porte della propria coscienza (da qui il nome Doors) con l’unico strumento per la stimolazione sensoriale, l’acido lisergico.
Composto da 11 tracce , The Doors si apre con il brano Break On Through dove le percussioni jazz sfociano in sonorità più hard-blues o se vogliamo in qualche forma primitiva di punk. Con un incalzante Blues-Rock, Soul Kitchen, è un omaggio alla proprietaria del ristorante preferito da Jim dove egli, sentendosi appagato nello spirito e nella fame, vorrebbe non abbandonare mai le porte di questa cucina dell’anima.
Bellissima la poesia The Crystal Ship dedicata alla prima indimenticabile ragazza di Jim. In essa Manzarek, con il suo modo di suonare l’organo, riesce a ricreare una ballata onirica di tutto rispetto.
Dopo Twentieth Century Fox, altro brano rock-blues sempre su base psichedelica, il disco prosegue con Alabama Song (rivisitazione del brano popolare del compositore Kurt Weill) dove sembra quasi di non ascoltare piu i Doors : brano folkloristico, dal ritmo quasi gitano, dove la ritmica è curata sostanzialmente da Manzarek con il marxophone e la keyboard bass, relegando chitarra e batteria. Devo dire effetto sorpresa riuscitissimo.
Back Door Man (termine indicato per descrivere un uomo che frequenta una donna sposata) e’ un altro pezzo storico del Chicago Blues di Willie Dixon, ripreso in puro stile Rock-Blues con la consueta carica di Morrison. I brani molto orecchiabili Take It As It Comes e I Looked At You continuano a rispecchiare il perfetto stile Doors, un magnifico Rock Psichedelico in puro stile hippie, dove le tastiere e la chitarra sembrano incitare ancor di più il vocalist ad esaltarsi con impennate canore.
Durante le prime prove e ancora senza Krieger nel gruppo venne incisa End Of The Night (per ottenere un primo contratto discografico che non arrivo’ subito) che, pubblicata sull’album con il successivo apporto della chitarra slide, divenne una gradevole ballata in stile folk-psichedelico.
Scritta,modificata e improvvisata di volta in volta durante le esibizioni al Whisky A Go Go, The End e’ il rito pagano per eccellenza dove Morrison fa crollare ogni tipo di moralità, parlando del rapporto edipico genitori-figli. Bellissima suite poetica-strumentale di oltre 11 minuti, rappresenta in pieno la prima dichiarazione di guerra generazionale a quei tempi. Invitati ad una famosa trasmissione televisiva, venne imposto al gruppo di modificare alcune parti del testo del brano Light My Fire , giudicate troppo forti per l’esibizione. I Doors accettarono l’accordo ma appena entrarono in scena suonarono il pezzo con il testo originale, condannandoli di fatto a non esibirsi piu’ in televisione.
Brano simbolo della band rappresenta, seppur conservando una certa sonorità psichedelica, una prima forma di Jazz-Fusion. Uno dei migliori pezzi della storia del Rock, attuale pietra miliare di intere generazioni. Vennero realizzate moltissime versione tra cui quella di Josè Feliciano, dove il mitico Carlos Santana prese spunto per creare la sua formidabile musica.
Credo che per avvicinarsi a questo gruppo, The Doors sia l’album che fa apprezzare meglio le loro sonorità. Forse uno dei primi concept album della storia del Rock.
Le doti di Sciamano Ipnotico di Morrison, la genialità di Manzarek, la tecnica chitarristica di Krieger e la batteria minimalista di Desmore riuscirono ad esprimere una sonorità e uno stile unico che, arrivato fino ai giorni nostri, si conserva integralmente in ogni sua caratteristica. Uno dei pochissimi gruppi ad aver fatto la storia del Rock in soli sei anni di attività, ascoltato e osannato da ogni tipo di generazione che io conosca.

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Sono nato in Puglia ma vivo in Piemonte da oltre vent’anni. Ho iniziato a 13 anni ad ascoltare Beatles e Rolling Stones, fino ad apprezzare in pochissimo tempo artisti come Little Feat, Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Creedence CR, Ten Years After, Pink Floyd,Canned Heat. Mi divertivo facendo il disk jockey con dance, tecno music e progressive sound. Ho sempre amato il genere blues e le sue infinite sfumature, da quelle “soft” a quelle più “hard”. Il mio album preferito? The dark side of the moon. La mia cura per il mal di testa? Led Zeppelin. La mia pietra miliare? Free Bird dei Lynyrd. Il gruppo più sottovalutato? Ten Years After di sicuro… Il gruppo più sopravvalutato? I Queen senza alcun dubbio. Gli album rock più inutili? Molti, Frank Zappa, poteva risparmiarseli… Il chitarrista più raccomandato? Slash. Il chitarrista più sfortunato? Stevie Ray Vaughan. Bene con questa sintesi credo di essermi presentato a dovere!